“NewsROM, informare senza pregiudizi”. Si è svolto oggi il seminario, il primo di una serie di tre incontri, dedicato al mondo dei Rom. Al centro del dibattito la difficoltà d’integrazione di questo popolo e di come la scuola possa essere il primo passo di questo un processo di inserimento della comunità Romanì nella società italiana. Si è discusso anche della responsabilità dei giornalisti e della necessità di utilizzare una terminologia corretta e libera da stereotipi nel raccontare i fatti di cronaca come ha sottolineato Roberto Natale, presidente Fnsi, “a tutti noi è richiesto di informare senza pregiudizi”. Anche Roberto Chinzari, segretario dell’Associazione dei Giornalisti di Perugia ha ricordato che per fare un ottimo giornalismo serve riflettere proprio sugli errori commessi.

Un successo, oltre cento le adesioni di giornalisti e di giovani studenti e praticanti. Nella sessione mattutina è stato approfondita e ripercorsa la storia e le origini del popolo Rom. Il professore Marco Brazzoduro, docente di politiche sociali presso al facoltà di Scienza Statistiche all’Università “La Sapienza” di Roma ha spiegato la differenze e le divisioni etnologiche tra Rom, Sinti, Kalè Manuches, Romanicels. “La popolazione Romanì è un mondo nei mondi” la definizione di Massimiliano Monanni, direttore generale Ufficio nazionale antidiscriminazioni. “A differenza dei luoghi comuni e del pregiudizio collettivo i Rom non hanno caratteristiche devianti per la cultura” ha dichiarato Paolo Ciani, responsabile per Rom e Sinti della comunità di Sant’Egidio che ha sottolineato l’importanza della scolarizzazione e della scuola nel difficile percorso di integrazione. Presenti anche Dijana Pavlovic, attrice serba rom e vicepresidente della Federazione “Rom e Sinti insieme” e Matilde Carabellese, dottoranda dell’Università Orientale di Napoli, che ha presentato un’indagine su come i Rom riciclino e riutilizzano i rifiuti, un’attività diventato un vero e proprio business. Uno “smaltimento” utile ai cittadini.

Una giornata tutta dedicata al mondo Rom, anche il buffet. “Vogliamo prendere gli italiani per la gola” dichiarano i cuochi del catering Romano Hapè che hanno proposto i piatti tradizionali della cucina rom.

Nella sessione pomeridiana si è parlato soprattutto della difficile situazione di vita nei campi rom e del problema degli sgomberi. Ad aprire il dibattito la proiezione del documentario di Giorgio De Finis che ha raccontato, con le immagini, lo sgombero del campo Casilino 900. Mons. Enrico Feroci, direttore della Caritas diocesana di Roma e Luca Cefisi, autore del libro “Bambini Ladri”, hanno poi sottolineato la difficoltà di trovare soluzioni e alternative per tutte quelle comunità che si sono trovate da un giorno all’altro senza casa e di come i media si interessino all’argomento solo quando, come nelle recenti vicende, avviene una tragedia. “I campi Rom sono illegali , sono uno strumento di segregazione razziale” ha sostenuto il professore Santino Spinelli, docente di Lingua e Cultura Romanì presso l’università di Chieti.

Presenti anche le giornaliste Patrizia Caiffa, dell’Agenzia Sir, e Carla Manzocchi, del Giornale Radio Rai, che hanno raccontato le loro esperienze dirette nell’informare su fatti di cronaca e su come molto spesso i giornalisti preferiscono dar voce e spazio alle istituzioni piuttosto che ai Rom coinvolti in prima persona in un fatto di cronaca.

L’iniziativa “newsROM – Informare senza pregiudizi” – organizzata dall’Associazione Giornalisti Scuola Di Perugia, nell’ambito della Campagna Dosta! Promossa dal Consiglio d’Europa, coordinata e finanziata dall’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni razziali del Ministro per le Pari Opportunità, con il patrocinio della Federazione Nazionale della Stampa, Ordine Nazionale dei Giornalisti, Associazione Stampa Romana e Ordine dei giornalisti del Lazio – proseguirà a Milano il 12 maggio e a Napoli il 16 giugno.