«Un territorio avanzato di ricerca». Ecco cosa sono le scuole di giornalismo secondo il direttore del giornale radio Rai Antonio Preziosi. Proprio di formazione giornalistica si è parlato stamattina nella sala Raffaello dell’Hotel Brufani durante un incontro organizzato dall’Associazione giornalisti scuola di Perugia in occasione della sesta edizione del Festival internazionale del giornalismo. Con Preziosi, anche Roberto Cotroneo, direttore della scuola di giornalismo della Luiss, Angelo Agostini dello Iulm, Monica Maggioni del Tg1, Marcello Greco del Tg3, l’ex direttore del Tg1 Gianni Riotta, Stefano Natoli de Il Sole 24 Ore e Chiara Longo Bifano del giornale radio Rai che ha moderato l’incontro.

Merito prima di tutto – «I nostri studenti – assicura Roberto Cotroneo – imparano a fare tutto contemporaneamente: dal web alla carta stampata».
Bisogna assumere sulla base del talento. Questo il leit motiv della conferenza. «Il problema – sostiene Monica Maggioni, ex allieva della scuola di Perugia – nasce quando gli istituti di formazione non riescono a imporre alle aziende di assumere sulla base dei curricula».

Guardare sempre al fututo – «Le scuole – afferma Preziosi, anche lui ex “perugino” – devono essere poli di eccellenza, sempre un passo avanti rispetto alla realtà lavorativa». E a tal proposito, Agostini ha raccontato: «Quando ero alla scuola di giornalismo di Bologna, vent’anni fa, insegnai ai miei allievi come usare i programmi di videoimpaginazione, anche se il contratto giornalistico vietava ai professionisti di dedicarsi all’impaginazione video. Cambiate le regole, quei ragazzi furono tutti assunti».

Situazione occupazionale – Natoli, che per l’Ordine dei giornalisti si occupa di verificare la formazione nelle scuole, fa sapere che la soglia di assunzione di chi fa quel percorso è abbastanza alta. Marcello Greco, segretario dell’Agsp, precisa: «Il 91% degli ex studenti della scuola di Perugia ha un contratto di lavoro, di cui l’80% in Rai». E proprio alla Rai, l’Agsp fa un appello: rendere gratuita la frequenza alla scuola di giornalismo radiotelevisivo di Perugia che proprio l’azienda di servizio pubblico ha contribuito a fondare nel 1992.
Nessuno comunque nega le difficoltà di quei giovani giornalisti che sono da poco sul mercato del lavoro. Gianni Riotta è più esplicito: «Non sperate in nessuno perché nessuno vi è particolarmente amico, siate voi gli “amici” di voi stessi».

Gianluca Ruggirello