Riforma della Rai, Agsp al Ministero delle Comunicazioni: puntare su formazione, qualità e trasparenza

La Riforma allo studio è una preziosa occasione per dare alla Rai tutti gli strumenti necessari a “costruire valore pubblico”. Così ha concluso il proprio intervento il Segretario dell’Associazione Giornalisti Scuola di Perugia, Vittorio di Trapani, in occasione della I° sessione di Consultazioni pubbliche del ministero delle Comunicazioni sulle Linee Guida di Riforma del sistema radiotelevisivo, alla presenza del sottosegretario Giorgio Calò.

I punti cardine della proposta dell’Agsp sono: Formazione, qualità, meritocrazia, trasparenza e valore di servizio pubblico.

In particolare, l’Associazione ha sottolineato che per “puntare sulla differenza” la Rai, come la Bbc, debba “investire sulla formazione dei dipendenti per riaffermare i propri valori, la propria identità, la propria riconoscibilità”.

E’ necessario poi intervenire sulla perdita di pubblico tra le fasce più giovani. Per farlo “la Rai ha bisogno dei giovani. Ecco perché ha bisogno di formare i giovani giornalisti e ha bisogno di cercare sul mercato i migliori talenti”.

Altrettanto importante il tema dell’autonomia, “linfa vitale del giornalismo”. Secondo l’Agsp “la Rai deve allontanare da sé qualunque sospetto di clientele. Ecco perché devono essere previste procedure trasparenti di selezione per regolare prima gli accessi alla Rai e poi la carriera dei dipendenti”.

Infine, l’Associazione Giornalisti Scuola di Perugia ha sottolineato che la “precarietà permanente” non è un problema solo dei vertici della Rai. Quindi, “in occasione di una profonda riforma della Rai è necessario intervenire in maniera decisa per risolvere il fenomeno del precariato, in modo da consentire alla Rai di valorizzare “risorse professionali giovani e qualificate”, come quelle formate dalle Scuole di Giornalismo riconosciute dall’Ordine, a cominciare da quella che ha fondato e che finanzia”.