Riaccendere i riflettori sulla Scuola di Giornalismo Radiotelevisivo di Perugia e sulla valorizzazione degli investimenti che ogni anno vengono fatti nel Centro umbro per la formazione di giovani professionisti. Sono questi i temi che una delegazione di rappresentanti dell’Associazione Giornalisti Scuola di Perugia ha portato all’attenzione del Presidente della Commissione parlamentare per l’indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi Alberto Barachini.

Il Centro italiano di studi superiori per la formazione e l’aggiornamento in giornalismo radiotelevisivo venne fondato nel 1992 da Rai – Radiotelevisione italiana e dall’Università degli Studi di Perugia. Da quell’anno nel Centro umbro sono stati formati 353 giornalisti suddivisi in quattordici bienni, con il quindicesimo che è attualmente in corso e che entro fine anno porterà il conteggio totale a 371 professionisti.

Per questa attività formativa Rai investe ogni anno 600mila euro, cui vanno aggiunti gli stipendi di almeno tre dirigenti; un conto che quindi, di fatto, raddoppia. Se per i primi dieci bienni l’investimento era proficuo, perché la quasi totalità delle professionalità formate veniva assunta dall’Azienda, dal biennio XI questo canale si è di fatto interrotto e in questo momento sono 61 i professionisti dei bienni XI, XII, XIII e XIV che non hanno alcun rapporto lavorativo con Rai. Considerando che per la formazione di ciascuno di essi l’Azienda ha investito in media 100mila euro, il passivo – senza tenere conto del biennio in corso – supera i 6 milioni di euro.

Il presidente Barachini, che ha riconosciuto il valore professionale dei giornalisti formati nel Centro umbro, si è riservato di approfondire ulteriormente il tema legato alla Scuola di Perugia per poi poterlo affrontare nelle sedi di sua competenza.

L’incontro, a pochi giorni di distanza dal trentesimo anniversario di fondazione della Scuola, si inserisce in un più ampio calendario di appuntamenti che puntano a sensibilizzare le istituzioni chiamate a incidere sul futuro del Centro di formazione perugino e su quello di quanti lo hanno frequentato.