Giornalismo, dibattito su accesso alla professione

‘Riforma Biagi e formazione: il Cnlg nel nuovo mercato del lavoro’. Questo il titolo del convegno svoltosi oggi nella sede dell’Ordine dei giornalisti presso Lungotevere de’ Cenci a Roma. La conferenza è stata organizzata dall’Associazione giornalisti scuola di Perugia, in collaborazione con la rivista ‘Diritto ed economia dei mezzi di comunicazione’ e con il coordinamento dei giornalisti delle scuole. Due i temi trattati durante l’incontro: la riforma Biagi e le modalità contrattuali per i giornalisti professionisti e la richiesta di equiparare i diritti di chi diventa giornalista tramite le scuole di specializzazione a chi, invece, effettua due anni di praticantato all’interno di una qualsiasi redazione giornalistica. Ha aperto il dibattito Vittorio Di Trapani, segretario dell’Agsp [Associazione giornalisti scuola di Perugia], che ha lamentato il mancato rinnovo del Cnlg [Contratto nazionale di lavoro giornalistico] e di come si debba creare per la categoria ‘una Borsa del lavoro dei giornalisti, in cui – continua il segretario – ciascun professionista possa inserire le proprie esperienze e capacità, in modo da tale da poter far scegliere agli editori chi assumere o meno, secondo doti di merito’. Riguardo al secondo punto, Di Trapani ha sottolineato come ‘nel contratto nazionale dei giornalisti non sia citato il praticantato espletato nelle scuole’ e inoltre, chi si laurea nelle suddette scuole molte volte non trova un’occupazione lavorativa e non è tutelato dal contratto nazionale, perché considerato ‘inoccupato’, figura non contemplata nel contratto.
Il convegno è proseguito con l’intervento del Sottosegretario al welfare, Maurizio Sacconi, che si è soffermato soprattutto sulla tematica della riforma Biagi e della rivoluzione in atto nel mercato lavorativo. A tal proposito, Sacconi ha evidenziato come nei prossimi giorni partirà la cosiddetta Borsa nazionale del lavoro che consentirà maggiori movimenti del mercato lavorativo con l’attivazione di strumenti bilaterali, quali strutture di collocamento e certificazioni professionali, che permetteranno ai datori di lavoro una più ricca scelta nel panorama occupazionale. Nel caso specifico una maggiore collaborazione tra gli editori e i giornalisti stessi. E’ intervenuto sulla questione anche il senatore Tiziano Treu, membro della Commissione lavoro del Senato della Repubblica, che ha voluto ribadire come il nodo da sciogliere riguardi il futuro dei giornalisti, che devono creare all’interno della loro categoria un percorso professionale ben distinto all’interno del mercato lavorativo. Tutto ciò è possibile – continua il senatore – solo se si punti su una alta e qualificata specializzazione. Sono, inoltre, intervenuti Roberto Di Natale, segretario dell’UsigRai, Astolfo Di Amato e Marcello D’Aponte dell’università Federico II di Napoli, rispettivamente ordinario di diritto dei mezzi di comunicazione il primo e docente di diritto del lavoro il secondo.